Promozione: Lavaggio, Battitura, Trattamento antitarmico 10,90 Euro al mq. Ritiro e consegna inclusi. TEl.06.6386043, Cell.338.9837874,333.8888760 - Via Aurelia, 493 Roma
STORIA DEL TAPPETO
- A causa dell'uso al quale era destinato, il tappeto, anche se solidamente tessuto e strettamente annodato, non poteva resistere più di tanto al trascorrere del tempo, quindi non ci si deve stupire se così poco dei tappeti antichi è pervenuto fino a noi.
- IL TAPPETO ANTICO
-
I primi importanti ritrovamenti sono relativi ai numerosi frammenti rinvenuti nel 1905 avvenuti nella moschea di Alaeddin a Konya, in Anatolia centrale, e risalgono alla seconda metà del 1200. Altri esemplari di tappeti selgiuchidi sono stati rinvenuti nel 1925 all'interno della moschea di Eshrefoglu, a Beyshehir.
Poichè i reperti di tappeti sono limitati occorre necessariamente ricorrere alle testimonianze degli storici, dei poeti, dei pittori e degli scultori per capire che il tappeto faceva parte della vita quotidiana di antiche civiltà ormai scomparse.
Il cantore Omero, nel IX secolo a.C., descrive già di decine di tappeti di immenso valore e la cortigiana dell'Antico Testamento ricopre il suo letto con un tappeto egiziano.
I cronisti dell'epoca ci lasciarono gli inventari dei favolosi bottini conquistati dai Persiani e dai Greci nel corso delle loro guerre, e i tappeti sono compresi fra gli oggetti più preziosi.
Fonti storiche descrivono il tappeto noto con il nome di Primavera di Cosroe, manufatto di dimensioni gigantesche (25 x 65 metri) che venne realizzato come ornamento per il palazzo dell'imperatore Cosroe I (531-579 d.C.) a Ctesifonte.
Anche i Crociati rimasero affascinati dai tesori d'Oriente nelle loro spedizioni e riportarono a eccezionali tappeti. Marco Polo, grande estimatore di oggetti artistici, elogia vari tipi di tappeti che scopre in Oriente e racconta di tappeti turchi e caucasici come gli esemplari migliori del mondo.
Nel XIV e XV secolo il tappeto due aspetti fondamentali : la raffigurazione di animali ( uccelli e quadrupedi in particolare) molto stilizzati e quello con motivi geometrici. In mancanza di reperti sicuri , loro documentazione viene rilevata soprattutto dalla pittura dell'epoca, appartenente alla scuola italiana e spagnola.
Il grande numero di tappeti rappresentati nella pittura italiana ed europea non deve stupire, poichè dato che tra il XIV ed il XV secolo l'Italia (in particolare Venezia ) ebbe ruolo di maggior importatore di tappeti orientali del mondo, pezzi straordinari che vennero commercializzati in tutta Europa.
Il più antico tappeto conosciuto : PAZYRYK
Ha circa 2500 anni il più antico tappeto conosciuto. Fu scoperto nella tomba di un capo sciita del Pazyryk. Il tappeto di Pazyryk è in lana e misura circa 4 metri quadrati (200 x 183), i suoi nodi sono fini e regolari. E' rimasto conservato grazie ai ghiacci perenni del luogo. Una attenta analisi degli studiosi ha stabilito l'età di questo reperto senzazionale che risale al IV - V secolo a.C. Le origini di questo tappeto divrebbero risalire alla Persia, elemento che troverebbe conferma nella decorazione in stipe persiano. Il tappeto di Pazyryk oggi è conservato al museo dell'Hermitage a San Pietroburgo (ex Leningrado). - IL TAPPETO NEL RINASCIMENTO
- Durante il Rinascimento furono importati in Europa dall'Oriente diversi tappeti Ushak di piccolo formato con decorazione costituita da grandi motivi geometrici su fondo rosso e da eleganti arabeschi con colori molto forti. Molti grandi pittori raffigurarono con massima precisione il disegno di questi tappeti fissandoli nelle loro tele. Il pittore italiano Lorenzo Lotto vissuto a cavallo tra il 1400 e il 1500 dipinse nei suoi quadri molti di questi tappeti, tanto che essi acquisirono il nome dal pittore, abbandonando il nome d'origine. Nel 1400 i motivi geometrici sostituirono completamente quello animale. Un disegno geometrico con ottagoni o altre forme chiuse alternate viene definito Holbein, dal nome del pittore tedesco Hans Holbein che raffigurò questo tipo di tappeti nei suoi dipinti. I tappeti Holbein sono di misura non molto grande, e i colori sono netti con prevalenza del blu, del giallo e del rosso, sono realizzati in lana ed il nodo è del tipo turco.
- IL TAPPETO TURCO
- L'artigiano turco tessitore di tappeti mantiene sempre una stretta osservanza della religione musulmana, che impone ai fedeli di non raffigurare in alcun modo gli esseri viventi. Non essendo possibile rappresentare la natura reale che lo circonda, si cerca di raffigurare motivi geometrici e floreali che si allontanano dalla decorazione persiana, per divenire simboli rituali tradizionalmente rispondenti ad un pensiero profondo. Il tappeto turco prende l'avvio all'inizio del 1400. Compaiono i tappeti di seta con il pelo molto lungo, con colori vivaci ma molto armoniosi. Il tappeto da preghiera risponde alle imposizioni della religione Islamica: i colori assumono un significato preciso il blu simbolizza il cielo e l'eternità; il verde invece è poco utilizzato perchè essendo il colore del Profeta non deve essere contaminato dai piedi. L' esemplare più antico di questo tipo di tappeti lo troviamo nel Museo Islamico del Cairo, in Egitto. Annodato in cotone, raffigura cinque nicchie per la preghiera della famiglia ed è datato 903 Egira, ossia relativo all'anno 1556. A Ushak venivano annodati tappeti di grandi dimensioni fin dal 1400 ed in epoca ottomana, questi tappeti vennero esportati dai mercanti veneziani in tutta Europa. Furono chiamati anche tappeti dei signori, gli Ushak avevano forma rettangolare ed erano di grande dimensione. Ricco di colore, l'Ushak è un tappeto di alto pregio, molto ricercato dai collezionisti è esposto nei musei più importanti. I tappeti turchi hanno conosciuto nel XVIII e XIX secolo una notevole diffusione, in particolare con i tappeti da preghiera. Sono tappeti in lana, quasi mai in cotone, annodati col nodo turco: i colori più frequenti sono i toni caldi del rosso e del blu. I centri di maggiore importanza sono Ghiordes, Ladik, Kuia, Milas e Mujur
- I TAPPETI PERSIANI
-
Sono rare le notizie che abbiamo relative ai tappeti persiani fino al 1400. In Persia nel XV secolo il disegno lascia il motivo geometrico per assumere motivi floreali, per merito probabilmente dei contatti con l'arte orientale cinese.
L'arte persiana conosce il suo culmine nel XVI e XVII secolo, quando emergono artisti straordinari che concorrono alla realizzazione di importanti tappeti, i cui cartoni sono frutto dei più bravi miniaturisti dell'epoca. Gli artigiani accostano con straordianria armonia colori tenui, riscaldati da toni puri, e impiegano i migliori materiali .
Nell'epoca safavide (1501-1732), la stabilità sociale e politica, testimonia il periodo d'oro della manifattura persiana. In particolare Shah'Abbas (1588-1629) fu un grande mecenate di tutte le arti e favorì l'installazione di telai nel suo palazzo.
In questo periodo le tecniche di tintura delle fibre si fanno sempre più raffinate e la ricerca di diverse tonalità di colori offrono all'artista la possibilità di esplorare nuovi motivi. La seta non viene più usata solo per l'ordito e la trama, ma viene utilizzata anche per il pelo. Questa scelta si rivelò molto interessante, poichè la seta aveva il pregio di consentire una densità di nodi molto elevata, tanto da poter raffigurare bellissime scene naturalistiche in ogni dettaglio.
Le maggiori località persiane nella produzione di tappeti furono cinque: Tabriz, Kashan, Isfahan, Kirman e Herat.
TABRIZ - Uno dei centri di maggior produzione del tappeto fu Tabriz, prima capitale safavide, posizionata nella Persia nord-occidentale. Un importante tappeto di questa zona è quello raffigurante scene di caccia su sfondo floreale, è conservato al Museo Poldi Pezzoli di Milano. Di data incerta (per alcuni 1542-43, mentre altri esperti indicano 1522-23), ha l'ordito in seta, la trama in cotone e il pelo in lana, è realizzato col nodo Sehna, i colori principali sono rosso, giallo, blu e verde, tutti in varie tonalità. Questa regione ha avuto una notevole influenza europea ed americana nella lavorazione dei suoi tappeti, che negli ultimi decenni sono stati prodotti in tutte le dimensioni e con una varietà di disegni spesso forniti dagli stessi importatori dell'Ovest.
KASHAN - Caratteristica dei tappeti di Kashan è l'utilizzo della seta nell'ordito, nelle trame e nel pelo. Tra i tappeti più belli qui realizzati si ricorda il tappeto di Vienna, il cui campo reca scene di caccia su uno sfondo vegetale con cespugli e fiori. A Kashan, oltre ai tappeti con scene di caccia, venivano annodati tappeti più piccoli con motivi di animali e disegni di fiori nel campo e nei bordi. Di rara bellezza, i tappeti Kashan sono assai ricercati ed il loro valore è tutt'oggi ai massimi livelli.
ISFAHAN - Importantissima nell'arte dell'annodatura del tappeto persiano, città situata nel cuore della Persia, designata da Shah'Abbas come nuova capitale del suo regno. Sotto il regno del grande imperatore (1588-1629) la città vive un periodo di immenso splendore artistico anche nell'annodatura dei tappeti con l'istituzione della karkhana (manifattura statale). Isfahan ,erede di Tabriz, diventa famosa per i suoi tappeti di seta con decorazione prevalentemente floreale. Si sviluppa la tecnica del tappeto broccato in argento e oro, che assume sensazionali effetti visivi e cromatici. I colori sono in prevalenza con toni pastello. Gli Isfahan d'epoca sono tappeti di immenso pregio e molto rari. Dopo un periodo decadente, si ebbe una produzione moderna piuttosto comune, poco costosa e di tipo commerciale. In questa zona oggi sono realizzati esemplari moderni, chiamati Nayim, con soggetto floreale annodato con lane pregiate, che rappresentano i tappeti moderni più fini e di maggior prezzo.
KIRMAN - Posizionata nella Persia centro-meridionale, a Kirman va accreditata la realizzazione di una particolare tipologia di tappeti che vengono chiamati a vaso, poichè spesso compaiono motivi floreali, con la forma di un vaso. I colori sono innumerevoli ed intensi, mentre i disegni dei bordi appaiono non molto definiti. Nel 1920 circa a causa di una forte richiesta di ammiratori americani, portò alla nascita di nuovi laboratori destinati alla realizzazione di tappeti per il mercato americano, che vennero appunto denominati Kirman americani. Dopo la guerra del 1940-1945 , i disegni subirono delle variazioni e acquisirono l'influenza occidentale, motivo per il quale, oggi i tappeti Kirman non detengono più i ricchi arabeschi di un tempo, ma solo un piccolo medaglione centrale che libera la maggior parte del fondo a tinte chiare, con preferenza per l'avorio.
HERAT - Città dell'attuale Afghanistan, diventò un rilevante centro dell'annodatura di tappeti verso la metà del 1500. I tappeti di questa regione sono di tipo fioreale, e viene definita herati (di Herat) la decorazione dei bordi floreali con foglie lanceolate in posizione simmetrica o con una losanga formata da tralci e fiori. Nel campo del tappeto dominano piccolissimi tralci floreali a spirale, con arabeschi e nastri intrecciati e sovrapposti. I tappeti di Herat vennero importati in Europa in gran numero, dove vennero molto apprezzati, e furono riprodotti nelle pitture di alcuni tra i maggiori artisti come Vermeer ,Velasquez e Rubens. - IL CAUCASO
- La regione caucasica ( Daghestan, Georgia, Azerbaigian, Armenia), vero e proprio centro dei traffici carovanieri e commerciali ha subito diverse civiltà che si sono incrociate in questa zona in modo costante. Ha avuto quindi modo di assimilarle e rielaborarle acquisendole ed adattandole alle proprie tradizioni. Un motivo frequentemente ricorrente nella decorazione dei tappeti è quello del drago: il tappeto viene generalmente suddiviso a losanghe o reticolo, con i singoli draghi molto stilizzati intervallati con motivi floreali che ricordano quelli persiani a vaso. Realizzati prevalentemente in lana, vengono annodati con il nodo turco, con colori molto vivaci, con le tonalità di rossi e gialli. Tra i maggiori centri di annodatura va ricordata Kuba (con tappeti raffiguranti decorazioni a fiori stilizzati, alternati a sfondi di diverso colore), Shirvan (di elevato livello artistico e tecnico. Sono molto interessanti i tappeti da preghiera con decorazione sul motivo del botè e Karabagh.
- IL KAZAK
- I Kazak ( in tartaro significa cavaliere della steppa, nomade) risultano tappeti di notevole interesse, sono realizzati da popolazioni nomadi turco-tartare che si installarono nei villaggi montani del Caucaso sud-occidentale. Con un'annodatura larga e da un pelo medio-alto, i tappeti Kazak possiedono una decorazione costituita da disegni semplici e geometrici dalle grandi proporzioni. Realizzati con lana di ottima qualità della lana utilizzata, i tappeti Kazak possiedono una una vivacità di colori straordinaria. La maggior parte di questi tappeti si colloca tra la metà del 1800 e il primo ventennio del 1900.
- IL TURKESTAN
- Il Turkestan geograficamente compreso fra il Mar Caspio, le città di Bukbara e Samarkanda, il lago di Aral e l'attuale Iran, è abitato da tribù nomadi o seminomadi. Queste tribù, prevalentemente di pastori, incaricavano le donne per l'annodatura dei tappeti e di altri oggetti di uso quotidiano (borse, sacche per conservare alimenti, selle).
- L'EGITTO
- In Egitto dell'annodatura dei tappeti risale ad epoca antichissima (i primi telai sembra che siano stati inventati oltre 2.500 a.C.), tuttavia non esiste una documentazione sicura. Di certo si sa che agli inizi del XVI secolo vennero annodati al Cairo tappeti cosiddetti mamelucchi. Questi esemplari hanno disegni geometrici, sono annodati in lana con il nodo persiano, con colori prevalentemente vivaci e tendenti al monocromatico. Anche nel Maghreb (Africa settentrionale ad influenza islamica) si crede che l'arte dell'annodatura abbia origini antiche. Oggi vi si realizzano tappeti che imitanola decorazione persiana.
- L'AFGHANISTAN
- In Afghanistan la realizzazione di tappeti ricamati è una tradizione artigianale familiare assai antica. Vi si applicanosia gli uomini che le donne: seduti in terra, con il manufatto posto sulle ginocchia (senza telaio), utilizzando aghi di ferro o di legno. Gli Afgani, ferventi musulmani, decorano i tappeti con motivi geometrici. Le figure sono ispirate agli ottagoni tradizionali e sono divise da file di stelle del Daghestan. Molto soffici, questi tappeti hanno un colore brillante rosso cupo o mattone, e la consecutività dei motivi, assume un ritmo straordinario. La loro decorazione richiama quella dei tappeti Sumak con grandi ottagoni (che identificano la zampa dell'elefante), con losanghe e stelle contornati in tinta nera o blu scura.
- A CINA
- Non abbiamo documenti relativi alla nascita del tappeto in Cina; sappiamo solo che il tappeto di feltro, tutt'oggi fabbricato, venne annodato da pastori nomadi in tempi molto lontani. Produttore di lana e inventore della seta, la Cina fu del resto un luogo ideale per lo sviluppo di tale arte. Anche se gli artigiani cinesi resistettero a lungo alle influenze persiane e indiane, la via della seta che legava da tempi immemorabili Isfahan a Pechino contribuì a creare importanti scambi culturali, come ci viene confermato dal tappeto di Pazyryk. Di buona qualità dal punto di vista tecnico, i tappeti cinesi vengono realizzati su telai verticali con il nodo persiano non molto fitto, sono tessuti in lana con ordito e trama spesso in cotone. Molti vengono realizzati in seta. Mentre i tappeti cinesi antichi erano generalmente piccoli e a forma rettangolare, verso la metà dell'800 assunsero una forma generalmente quadrata per arrivare alle manifatture di Paatow e Ningsh, dove si eseguono pezzi in tutte le misure richieste dagli Occidentali e in tutte le varietà di colori e disegni. La varietà è ormai tale che arriva a darci delle parures per le camere da letto, composte da due scendiletti e fondo letto in diverse dimensioni.
- INDIA
- Il tappeto indiano, prevalentemente riservato alle classi elevate, deve lo sviluppo alla dinastia dei Moghul (1526-1858). Grandi sostenitori delle arti, i sovrani Moghul diedero un notevole impulso all'artedella realizzazione del tappeto. A Lahore, capitale del Punjab, furono realizzati i più bei tappeti della dinastia Moghul: La decorazione include una fusione tra i motivi persiani (in particolare di Herat) e quelli più tipicamente indiani con la presenza di motivi floreali Dal punto di vista tecnico, i tappeti indiani sono ben realizzati, il nodo utilizzato è quello persiano con una densità molto alta, la lana utilizzata è molto sottile ed i rari tappeti in seta hanno un'altissima densità di nodi. Oggi tra i più conosciuti troviamo i tappeti di Agra, con una annodatura molto fine e serrata, decorati con motivi persiani, hanno colori molto delicati ed armoniosi ( giallo, rosa, verde pallido e avorio) che si ripetono su tutto il campo.